Gli ecosistemi acquatici sono elementi essenziali dell’ambiente a livello globale. Oltre a contribuire in modo fondamentale alla biodiversità e alla produttività ecologica, forniscono anche una varietà di servizi per le popolazioni umane, tra cui la fornitura di acqua potabile e di irrigazione, opportunità ricreative e habitat per la pesca di importanza anche economica.
Gli ecosistemi acquatici e le zone palustri sono molto vulnerabili ai cambiamenti climatici. I tassi metabolici degli organismi e la produttività complessiva degli ecosistemi sono direttamente influenzati dalle variazioni di temperatura. Si prevede che gli aumenti di temperatura previsti altereranno gli attuali modelli di diffusione delle piante e degli animali negli ecosistemi acquatici.
L’aumento della temperatura dell’acqua come risultato del cambiamento climatico altererà i processi ecologici fondamentali e la distribuzione geografica delle specie acquatiche. Tali impatti possono essere mitigati se le specie tentano di adattarsi migrando verso un habitat idoneo. Tuttavia, l’alterazione umana dei potenziali corridoi migratori può limitare la capacità delle specie di spostarsi, aumentando la probabilità di estinzione delle specie e la perdita di biodiversità.
I cambiamenti nei modelli stagionali delle precipitazioni e dei corsi d’acqua altereranno le caratteristiche idrologiche dei sistemi acquatici, influenzando la composizione delle specie e la produttività dell’ecosistema. Le popolazioni di organismi acquatici sono sensibili ai cambiamenti in termini di frequenza, durata e tempistica di eventi estremi di precipitazione, come inondazioni o siccità. I cambiamenti nella stagionalità dello scioglimento delle nevi alterano il flusso dei corsi d’acqua, interferendo potenzialmente con la riproduzione di molte specie acquatiche.
È probabile che il cambiamento climatico metta ulteriormente a dura prova le acque dolci e le zone costiere palustri, che sono già influenzate negativamente da una serie di altri fattori antropici, come l’alterazione dei regimi di flusso e il decadimento della qualità dell’acqua.
Le zone palustri sono un habitat fondamentale per molte specie che sono poco compatibili con altre condizioni ambientali e costituiscono componenti importanti della fauna ittica costiera e marina.
Gli ecosistemi acquatici hanno una capacità limitata di adattarsi ai cambiamenti climatici. La riduzione della probabilità di ripercussioni significative su questi sistemi dipenderà in modo determinante dalle attività umane in grado di ridurre le altre fonti di stress ambientale e di migliorare la loro capacità di adattamento. Queste includono il mantenimento delle foreste pluviali, la riduzione del carico di nutrienti, il ripristino degli ecosistemi danneggiati, la minimizzazione del prelievo delle acque sotterranee e il posizionamento strategico di nuovi serbatoi per ridurne al minimo gli effetti nocivi.