Il mondo si sta surriscaldando. Gli studi sembrano confermare che purtroppo la causa risieda nelle attività umane. Infatti le temperature dei termometri in tutto il mondo sono aumentate costantemente dall’inizio della rivoluzione industriale.
Secondo un’analisi costante della temperatura condotta dagli scienziati del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA, la temperatura media globale sulla Terra è aumentata di circa 0,8° Celsius (1,4° Fahrenheit) dal 1880. I due terzi del surriscaldamento si è verificato dal 1975, ad un tasso di circa 0,15-0,20°C per decennio.
Ma perché dovremmo preoccuparci di un solo grado di surriscaldamento? Dopo tutto, la temperatura oscilla di molti gradi ogni giorno nei luoghi in cui viviamo. Il record di temperatura globale rappresenta una media su tutta la superficie del pianeta. Le temperature che avvertiamo a livello locale e in brevi periodi possono oscillare in modo significativo a causa di eventi ciclici prevedibili (notte e giorno, estate e inverno) e di modelli di precipitazioni e vento difficili da prevedere. Ma la temperatura globale dipende principalmente da quanta energia il pianeta riceve dal Sole e da quanto si irradia nuovamente verso lo spazio – quantità che variano molto poco. La quantità di energia irradiata dalla Terra dipende in modo significativo dalla composizione chimica dell’atmosfera, in particolare dalla quantità di gas serra che intrappolano il calore.
PANORAMICA
Perché un solo grado è così devastante?
Un cambiamento globale di un solo grado è significativo perché ci vuole una grande quantità di calore per riscaldare tutti gli oceani, l’atmosfera e la terra così tanto. In passato, bastava un calo di uno o due gradi per sprofondare la Terra nella Piccola Era Glaciale. Una caduta di cinque gradi è bastata per seppellire gran parte del Nord America sotto un’imponente massa di ghiaccio 20.000 anni fa. Le registrazioni delle temperature globali iniziano intorno al 1880. In generale, il riscaldamento è maggiore sulla terraferma che sugli oceani perché l’acqua è più lenta nell’ assorbire e rilasciare calore (inerzia termica). Il riscaldamento può anche differire sostanzialmente all’interno di specifiche masse terrestri e bacini oceanici. Dal 2000 negli Stati Uniti, le variazioni di temperatura della terraferma sono maggiori del 50% rispetto alle variazioni di temperatura degli oceani; da due a tre volte maggiori in Eurasia; e da tre a quattro volte maggiori nell’Artico e nella Penisola Antartica. Il surriscaldamento della superficie dell’oceano è stato maggiore nell’Oceano Artico, a seguire nell’Oceano Indiano e nel Pacifico occidentale e infine per la maggior parte dell’Oceano Atlantico.
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